Il primo marzo 2023, la sonda Juno della NASA ha sorvolato la luna di Giove chiamata Io, arrivando a soli 51.500 chilometri dalla più interna e terza più grande delle quattro lune galileiane (ossia scoperte da Galileo Galilei). Le nuove straordinarie immagini forniscono la migliore e più ravvicinata vista della luna più vulcanica del nostro Sistema Solare da quando la missione New Horizons ha sorvolato Io e il sistema di Giove nel 2006, in viaggio verso Plutone.
Multicolore. Le nuove immagini di Io mostrano una superficie screziata e colorata che deriva dall’attività vulcanica, con centinaia di coni e caldere che creano una notevole varietà di caratteristiche. I vulcani e le colate laviche si mostrano con colori sgargianti, dal rosso al giallo, dall’arancione al nero. Alcuni “fiumi” di lava si allungano per centinaia di chilometri.. Nella sua missione Juno ha orbitato attorno a Giove per 49 volte ed ora le è stato affidato il compito di studiare alcune delle lune del grande pianeta. L’ultimo sorvolo di Io è stato il terzo di nove sorvoli della luna vulcanica, con il primo che è stato realizzato nel dicembre 2022.
nel 2024. Un sorvolo molto atteso è quello che si avrà il 3 febbraio 2024, quando la sonda si avvicinerà a soli 1.500 chilometri dalla superficie e allora avremo dettagli mai visti prima. Jason Perry, un esperto di Io che ha lavorato con i ricercatori delle missioni Cassini, Galileo e Mars Reconnaissance Orbiter, ha fatto sapere che dai primi confronti con le immagini scattate dalla sonda New Horizon sembrano esserci alcuni sottili cambiamenti morfologici.. «Le modifiche della superficie non sono appariscenti, ma ce ne sono almeno due», ha scritto Perry. «Il primo è un piccolo flusso all’estremità orientale di East Girru. Questo è un hotspot vulcanico (ossia una risalita di magma dal profondo del satellite) che venne osservato per la prima volta dalla New Horizon proprio mentre era in atto una piccola esplosione. E il vulcano, dalle immagini di Juno, sembra ancora attivo». Colore rossastro. Un’altra variazione della superficie è visibile nella regione nota come Chors Patera, un cratere vulcanico a forma di scodella. «Il materiale rossastro su Io», spiega il ricercatore, «indica la presenza di zolfo che per il colore mostrato deve essere rinfrescato regolarmente attraverso il vulcanismo attivo ad alta temperatura»..